Sapevi che con gli asana è possibile sostituire i samskara con abitudini positive?
No?🤷♀️
Di seguito ti illustrerò perchè è possibile acquisire abitudini positive con gli asana e ti suggerirò la visione di alcuni video.
Migliora la tua vita con lo yoga
Le motivazioni che spingono a praticare yoga sono tantissime e diverse. Spesso, tuttavia, sono riassunte nella semplice affermazione “perchè lo yoga fa bene”. Questa frase può risultare ambigua in quanto non chiarisce come lo yoga agisca su di noi e non evidenzia i veri motivi che spingono le persone a praticarlo.
Forse, non tutti sanno che gli asana possono aiutarci a superare i samskara ed a sostituirli con abitudini positive
La pratica dello yoga è un’esperienza che coinvolge non solo il corpo ma anche la mente, il respiro e le componenti della tua persona più profonde e di cui, probabilmente, non sei cosciente.
Sono certa che anche questa affermazione si è impressa nella tua mente, ormai! 😜
E’ possibile considerare gli asana come un modo per sviluppare maggiore consapevolezza di se stessi e del proprio mondo interiore. Lo sviluppo della consapevolezza cambia l’ approccio alla vita che diviene più autentico.
Quando iniziamo a praticare yoga, ci rendiamo, ben presto conto, che ci sono molti comportamenti e atteggiamenti che possono essere dannosi per noi stessi e per gli altri.
Il danno può essere sia psicologico che fisico. Quindi, non solo le emozioni che proviamo ma anche la spinta a conformarsi alle aspettative della società risultano dannose.
Essendo l’argomento lungo e complesso da trattare. In questa sede mi limiterò a fare un semplice esempio.
Pensiamo alla necessità di aderire agli standard di bellezza che la società ha imposto nelle varie epoche storiche.
Tutto ciò implica mangiare alcuni cibi, avere una particolare forma fisica, scegliere particolari tagli e colore dei capelli oppure scegliere tra barba e baffi.
Tutto ciò rappresenta un dispendio economico, a volte, anche eccessivo per le nostre finanze.
La dedizione allo yoga e la meditazione ci aiuteranno a riconoscere gli schemi mentali e ad acquisire abitudini positive più vicine alla nostra vera natura e che donano benessere concreto ed interiore e non solo apparente.
L’aspetto interessante è che si ottengono risultati senza dover necessariamente fare uno sforzo di volontà.
Sono certa che hai sperimentato come asana e pranayama ti aiutano a ridurre lo stress e l’ansia, migliorano flessibilità, forza fisica e postura, equilibrio e coordinazione.
E’ ciò che intendiamo per comportamenti ed abitudini positive.
In altre parole, senza giudizio e senza fatica, impariamo ad esplorare il nostro mondo interiore, e di conseguenza ad accettare noi stessi e gli altri con compassione.
La pratica degli asana come strumento per trovare la propria direzione nella vita
Durante le sequenze di asana, il fisico assume particolari posizioni fisiche. I movimenti sono diversi da quelli eseguiti abitualmente nella quotidianità. Inoltre, è opportuno che la gestualità sia lenta, controllata. L’attenzione è rivolta all’esecuzione del gesto, alla respirazione e alla posizione assunta dal corpo .
Non temo smentite se asserisco che è richiesto un atteggiamento mentale che va controcorrente rispetto all’attuale stile di vita in cui siamo scostantemente di corsa e ci illudiamo di essere multitasking. Non ci concediamo il tempo necessario per eseguire una cosa per volta.
Ecco un altro esempio di obbligo sociale!🤷♀️
Tra tante cose da fare possiamo mai pensare di occuparci del nostro respiro o della postura?
E, spesso, capita di non sapere neppure come fare!!!🤦♀️
L’ approccio lento e controllato ci permette di sperimentare il nostro corpo in modo diverso e di esplorare movimenti e pose che altrimenti non avremmo considerato.
Aumentiamo il carico: siamo normalmente consapevoli che le nostre decisioni, quindi, la vita in generale risponde ai comandi imposti dalla nostra mente? Che le decisioni apparentemente razionali sono in realtà decisioni prese “di pancia”? Che si tratta di risposte impulsive che risiedono non solo negli abissi della mente ma sono anche dettate dallo stato emotivo del momento?
Con la pratica dell’asana, apprendiamo l’importanza di concentrarci sull’esperienza del momento presente e ad accettare il nostro corpo senza giudizio. A superare il giudizio, quindi. Diventiamo più attenti ai nostri pensieri ed emozioni, impariamo ad apprezzare il valore del movimento e della quiete, e a trovare un equilibrio tra di essi.
Come potenziare i benefici degli asana?
Secondo le Upanishad, testi sacri dell’antica tradizione indiana, l’uomo è dotato di una natura duplice: da un lato c’è la tendenza ad attaccarsi alle cose che piacciono, dall’altro la tendenza a respingere le cose che non piacciono.
Questo principio di attrazione-repulsione è alla base delle scelte che facciamo nella vita, e spesso ci fa perdere di vista i veri valori dell’uomo.
La pratica degli asana aiuta a distinguere ciò che è buono da ciò che piace, e ci consente di lavorare sul principio di attrazione-repulsione in modo cosciente in quanto impariamo a concentrarci sul momento presente.
Inoltre, la pratica aiuta a sviluppare maggiore consapevolezza dei nostri valori e delle vere priorità nella vita. Ci permette di concentrarci sulle cose che veramente contano, di riconoscere i nostri obiettivi e di lavorare per raggiungerli. In questo modo, la pratica aiuta a dare una nuova direzione alla vita e a perseguire la realizzazione personale e spirituale.
Per ottenere tutti questi benefici dobbiamo addentrarci ed esplorare il mondo di tapas, svadhyaya.
Tapas: autodisciplina e perseveranza per acquisire nuove abitudini positive.
Tapas è una parola sanscrita che indica l’energia e l’impegno che ci mettiamo per raggiungere un obiettivo. Nella pratica yoga, tapas si riferisce alla capacità di mettere in atto l’impegno necessario per raggiungere la propria evoluzione personale e spirituale.
E’ richiesta autodisciplina, perché non è sempre facile mantenere la concentrazione e la determinazione necessarie per eseguire le posizioni correttamente.
Inoltre, la pratica regolare degli asana richiede impegno costante e la capacità di superare ostacoli e difficoltà.
La pratica degli asana incoraggia lo sviluppo di autodisciplina e perseveranza, forza mentale e concentrazione necessarie per superare le difficoltà e le sfide della vita.
Ancora una volta, gli asana sono un potente strumento di crescita personale e spirituale. Nostante si tratti di un lavoro fisico, se è correttamente impostato, può, ugualmente, aiutarci a sostituire abitudini positive ai samskara o schemi mentali.
Con Svadhyaya puoi sostituire i samskara con abitudini positive.
Per eseguire gli asana applichiamo anche svadhyaya, che significa “studio di sé” in sanscrito.
Lo svadhyaya è uno dei cinque niyama, ovvero i precetti etici personali nella filosofia yoga. Consiste nel lavoro di introspezione ed analisi di sé stessi per far emergere la vera essenza di ogni individuo.
In particolare, lo svadhyaya si riferisce alla capacità di osservare il proprio corpo, la propria mente e le proprie emozioni durante la pratica, e di analizzare i propri limiti, paure, pregiudizi ed atteggiamenti.
Per aprire la porta della nostra vita alle abitudini positive si parte dalla pratica di svadhyaya ossia dalla costante analisi di sé stessi, della propria vita, dei propri errori e delle proprie debolezze o samskara e poi segue il lavoro su di essi.
Di conseguenza, comprenderemo meglio noi stessi, le nostre motivazioni, il mondo che ci circonda.
Diverremo più saggi ed al contempo umili e compassionevoli.
Trovare il proprio modo personale di entrare negli asana
Tra i principianti di yoga è molto diffusa l’opinione che, durante la pratica sul tappetino, sia importante entrare nelle posizioni in modo perfetto, seguendo lo schema dell’insegnante.
Tuttavia, questa convinzione ignora la necessità di adattare la pratica alle esigenze e capacità individuali, cercando nuove possibilità e trovando il proprio modo personale di entrare negli asana.
Se sei un principiante di yoga, ti consiglio di superare questo approccio. Piuttosto, scopri il tuo modo personale di entrare nelle posizioni, esplora nuove possibilità e adatta la pratica alle tue esigenze e capacità.
Solo così potrai fare nuove scoperte e progredire nella tua pratica.
Ricorda che lo yoga è un percorso personale e non una competizione con gli altri o con te stesso.
Asana capovolti o posizioni invertite
Gli asana capovolti sono una grandissima opportunità per saggiare punti di vista totalmente nuovi
Asana capovolti sono tutte le posizione in cui il bacino è posto più in alto della testa.
Come abbiamo già visto, al di là dell’aspetto fisico e delle coreografie impattanti, è importante comprendere i significati autentici di ogni asana. Per cui, molti ignorano che le posizioni meno “appariscenti” sono in realtà fondamentali.
Precauzioni e consigli
E’ importante evitare di eseguire le posizini invertite a stomaco vuoto, dopo aver fatto sforzi intensi, o in caso di febbre.
Rimuovere le lenti a contatto prima di eseguire la posizione.
Entra nelle posizioni lentamente e se provi malessere, calore al viso e acufeni (fischi alle orecchie) sdraiati in shavasana, sulla schiena con le gambe separate e le braccia lungo il corpo, per qualche minuto di pausa prima di proseguire con altri asana.
Fai sempre seguire le posizioni invertite dal riposo in shavasana o nella posizione del bambino (balasana), fino a quando il battito ed il respiro non saranno tornati normali.
Controindicazioni
Nonostante gli asana invertiti apportino tanti benefici, alcuni praticanti non possono eseguirle. In particolar modo, dovrebbero evitarle le persone che soffrono di:
- Problemi cardiaci
- Ipertensione
- Patologie alla colonna vertebrale come l’ernia del disco;
- Arteriosclerosi
- Glaucoma o distacco della retina
- Infezioni alle orecchie e disturbi auricolari
- Problemi cervicali; evitare, in questo caso, Sirsasana in cui tutto il peso del corpo è sostenuto dal collo;
- Protusioni cervicali
- Interventi chirurgici recenti
- febbre;
Donne in gravidanza
Anche in gravidanza, queste posizioni favoriscono il ritorno venoso e linfatico, allungano i tendini della zona pelvica, riducono la sensazione di pesantezza alle gambe e alleviano il peso della pancia.
Esistono pareri molto contrastanti a riguardo.
Solitamente, durante la gravidanza è sconsigliato eseguire posizioni di yoga invertite, in quanto potrebbero comportare perdita di equilibrio o cadute e, quindi, causare danni sia alla madre che al feto.
Personalmente, però, le sconsiglio, se non sei una yogini esperta. Non credo che abbia senso rischiare la tua salute e quella del tuo meraviglioso ed unico cucciolo che verrà al mondo!!!
Flessioni in avanti
Coinvolgono svadhistana chakra il centro dell’emotività, legato alla percezione delle emozioni, dell’empatia ed alla capacità di lasciare andare. Queste posizioni favoriscono l’introspezione, l’arrendevolezza, fiducia verso la vita poco comprensibile è più spesso misteriosa. L’espirazione profonda e la calma mentale Riducono tensioni, stress, ansia.
In conclusione, per applicare tutti i principi illustrati puoi scegliere sia posizioni invertite che in avanti.
Se ti interessa approfondire la pratica ti suggerisco di vedere i miei video dedicati ad Ardha Sarvangasana: la mezza candela e KURMASANA: la posizione della tartaruga.
Cosa si ottiene a livello fisico e più sottile con le posizioni invertite e le flessioni in avanti?
Rispondo a questa domanda con due elenchi puntati:
Benefici fisici
- Allungano i muscoli ed i tendini e sciolgono le tensioni accumulate nella parte posteriore del corpo.
- Aumentano la flessibilità.
- Ristabiliscono la curvatura primaria della colonna
- Rilassano la colonna vertebrale, creando spazio tra le vertebre, decomprimono i dischi intervertebrali e migliorano l’ossigenazione e la circolazione dei fluidi in tutta la regione
- Generano benefici per tutto il corpo poiché le innervazioni di tutti gli organi passano dalla colonna vertebrale.
- Favoriscono l’espirazione profonda.
- Massaggiano gli organi interni dell’addome come fegato, pancreas, reni, milza, intestino che vengono tonificati.
- Contribuiscono alla purificazione del corpo poiché stimolano l’apparato digestivo ed escretore
- Riducono la pressione sanguigna.
- Preparano alla meditazione.
Benefici più sottili
- Stimolano il sistema nervoso parasimpatico, riducono tensioni mentali, ansia e stress, inducono uno stato di calma e serenità
- Tutte queste asana, coinvolgendo le anche, agiscono su Svadhistana chakra legato all’elemento acqua ed all’emotività, alla libertà di percepire le emozioni, di lasciarci andare ed all’empatia.
Conclusioni
Ho accennato che le persone iniziano a praticare yoga per i benefici che ne derivano, tra cui una maggiore consapevolezza di se stessi, la sostituzione di comportamenti dannosi con abitudini positive, il miglioramento della flessibilità e della forza fisica.
In particolare, ho sottolineato che la pratica degli asana aiuta a concentrarsi sul momento presente, a sviluppare autodisciplina e a superare ostacoli.
Inoltre, il cambio di abitudini è inesorabilmente legato all’applicazione dei principi di tapas e svadhyaya, ovvero l’applicazione di autodisciplina e perseveranza nonchè l’analisi di sé stessi per la crescita personale e spirituale.
Ti suggerisco, anche, di adattare la pratica alle esigenze individuali e di superare l’approccio competitivo, poiché lo yoga è un percorso personale di scoperta e progresso.
Ed infine, per seguire questo percorso ti ho consigliato asana invertite e posizioni in avanti. Ho elencato anche benefici, avvertenze e controindicazioni.
Ora, se ti fa piacere, puoi raccontarci la tua esperienza nei commenti
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