Richiede:

1. concentrazione;
2. equilibrio;
3. forza;
4. allenamento fisico e mentale;
5. si esegue su entrambi i lati del corpo.

Cosa significa vrksasana

Ormai è noto a tutti che il sanscrito è la lingua ufficiale dello yoga. In questa lingua vrksa significa albero.

Vrkasana è un termine composto da:

1. vrksa o albero in italiano;
2. asana che significa posizione.

Quindi, vrksasana si traduce con posizione dell’albero.

Caratteristiche generali

Nonostante vrksasana sia  una posizione adatta anche ai principianti, ti accorgerai presto che è molto difficile restare in equilibrio su un piede e con le mani in alto.

Prima di riuscire ad eseguire correttamente questa posizione dovrai cercare interiormente: equilibrio, pace, e concentrazione. La posizione che conquisterai ed il tempo in cui riuscirai a restare stabile dipendono totalmente dalla tua emotività e dalla capacità di concentrarti, nonchè dalla tua fisionomia.

Soprattutto, nelle posizioni di equilibrio, come Vrksasana, occorre non avere fretta per conquistare la posizione.

Vrksasana non fa eccezione!!!🤷‍♀️

Per cui, ti suggerisco di sollevare le braccia solo quando la parte inferiore del corpo è ben stabile. A tal fine, tadasana  è molto utile per percepire come varia  l’appoggio e come si scarica il peso del corpo su superfici molto ridotte come quella dei piedi.

Perchè eseguire Vrksasana

Con Vrksasana, come per ogni altro asana, si possono raggiungere molteplici obiettivi tra cui:

• percepire il radicamento a terra;
• acquisire consapevolezza della funzione degli occhi per mantenere l’equilibrio;
• migliorare la concentrazione;
• divenire consapevoli della forza elevatrice e stabilizzante dell’inspiro;
• apertura delle anche;
• raggiungere l’equilibrio tra il principio femminile ed il principio maschile, entrambi presenti in noi.

Simbologia

Siamo ancora nel periodo natalizio e l’albero la fa da padrone in tantissime case italiane.

Vediamo quindi, cosa simboleggia la tradizione di addobbare l’albero a Natale e per i praticanti di yoga.

L’albero di natale è un abete  appartenente alla famiglia dei sempreverde. Nella tradizione pagana è simbolo di eternità e rinascita. Durante l’inverno la natura va in letargo, si “riposa” per rigenerarsi. Ha bisogno di chiudersi in se stessa.

L’albero sempreverde simboleggia la vita che continua, nonostante il letargo. Non è un caso che la celebrazione del natale cade in prossimità del solstizio d’inverno. Un momento in cui la luce del sole è estremamente fievole ma che ha accumulato le energie sufficienti per tornare a splendere in tutta la sua potenza.

Gli esseri umani sono gli unici animali bipedi. Per effetto del processo di elevazione, sono passati dalla postura sui quattro arti a quella su due: piedi e gambe.

Grazie alla nuova postura, gli antichi yoghini hanno identificato delle similitudini con gli alberi.

I piedi rappresentano le radici dell’uomo. E come le radici dell’albero, consentono all’uomo di essere ben radicato al terreno per trovare  forza e nutrimento necessari alla sopravvivenza.

A breve vedremo cosa intendiamo con questo concetto.

Partendo dalla caviglia e salendo in alto, si sviluppa il tronco. I rami sono equiparabili ai ramoscelli che si diramano nel cielo e le mani alle foglie.

La terra rappresenta l’individuo ed il cielo simboleggia il divino. Come l’albero, l’uomo fa da ponte tra la terra ed il cielo.

Nel regno animale, solo l’uomo ha la potenzialità di trasformarsi in essere divino.

La sopravvivenza di entrambe le specie dipendono dal perfetto equilibrio tra robustezza e flessibilità.

Attorno a noi può esserci la bufera ma il nostro centro resta radicato. Ciò che si muoverà saranno solo le appendici: foglie e ramoscelli.

La profondità delle radici, le caratteristiche del tronco e le dimensioni della chioma possono simboleggiare le profondità del nostro essere ed, al contempo, la capacità di relazionarci con il mondo esteriore senza perdere di vista la nostra natura, il nostro terreno.

Siamo saldi e robusti, con radici solide, come le querce o ci spezziamo e ci lasciamo trasportare dal vento? Il mio valore dipende da ciò che sono internamente o da ciò che gli altri pensano di me? Siamo rinati o continuiamo ad essere legati alle cattive abitudini del passato che inevitabilmente troncheranno la nostra ascesa al cielo?

L’albero, con la sua simbologia può stimolare la ricerca di risposte a queste e ad altre domande.

Precauzioni

Ecco alcuni “trucchetti” da applicare durante la pratica di Vrksasana.

• Eseguire movimenti lentissimi;
• gli occhi sono sempre aperti per tutta la durata della pratica;
• non appoggiare mai il piede sul ginocchio;
• stabilizza prima la parte bassa del corpo. Solleva le braccia solo quando ti senti stabile;
• se hai problemi alle ginocchia,non eseguire la posizione, prima di consultare il medico o il tuo insegnante di fiducia;
• ti consiglio prudenza se soffri di mal di testa o pressione alta;
• se soffri di pressione bassa appoggia la schiena al muro. Se presenti i sintomi correlati ad un abbassamento pressorio (vertigini, giramenti di testa, offuscamento della vista), sciogli la posizione e siediti con le gambe sollevate fino a quando i sintomi spariscono.

Supporti

Il muro è il tuo supporto di eccellenza per eseguire Vrksasana.

Come puoi usarlo? In modi diversi. Vediamo quali:

1. Portati con la parte posteriore del corpo contro il muro. Durante l’esecuzione dell’asana, talloni, glutei e scapole toccano il muro;
2. il ginocchio piegato può appoggiarsi leggermente contro il muro.
3. se il piede sollevato tende a scendere verso il basso, solleva il pantalone della gamba distesa portando a contatto la pelle della coscia con quella della pianta del piede;
4. puoi anche utilizzare altri supporti stabili come una sedia od un tavolo per sorreggerti se perdi l’equilibrio.

Benefici

I benefici di Vrksasana sono tantissimi:

• migliora la propriocezione¹;
• migliora la concentrazione della mente;
• rilassa;
• migliora l’equilibrio;
• decomprime la schiena che si allunga;
• riduce i sintomi della sciatica;
• tonifica i muscoli della coscia;
• rinforza le caviglie;
• riduce alcune anomalie dei piedi (es. piede piatto).

Consigli per  migliorare l’equilibrio in Vrksasana

• se non riesci a portare il tallone dell’arto piegato all’inguine puoi appoggiarlo più in basso sulla coscia, sul polpaccio o sulla caviglia. In questo caso le dita del piede sono flesse ed appoggiate sul pavimento. NON appoggiare mai il piede sul ginocchio per non causare danni a carico di questa articolazione;
• le dita del piede della gamba flessa sono sempre rivolte verso il basso

Come praticare Vrksasana

Ho deciso di spiegare come eseguire Vrksasana verso la fine del post per sottolineare che il risultato fisico è la risultante di tutto quanto detto fion’ora.

• inizia in Tadasana con i piedi paralleli;
• puoi eseguire il Pada Bandha per radicarti maggiormente al terreno;
• porta tutto il peso del corpo sul piede sinistro e percepisci come si distribuisce sulla pianta del piede;
• porta la tua attenzione sul lato sinistro del corpo;
• Senti il piede che poggia saldamente sul pavimento;
• il bacino che poggia su tutta la gamba;
• spalle e collo rilassati;
• porta lo sguardo in alto e fissa un punto del muro posto davanti a te;
• ritrai internamente l’ombellico;
• inspirando porta il piede destro sulla coscia di sinistra;
• spingi il piede destro contro la coscia e contrai il muscolo adduttore (quello su cui poggia il piede) come a respingere il piede stesso;
• il ginocchio è rivolto all’esterno;
• lentamente, inspirando, porta le mani sulla testa con i palmi giunti;
• mantieni la posizione per alcuni respiri cercando di restare presente e concentrato;
• mantieni lo sguardo fisso in alto e simultaneamente percepisci la forza elevatrice e stabilizzante dell’inspiro;
• sciogli lentamente la posizione abbassando le mani ed il piede, in tadasana;
• ripeti con l’altra gamba.

Varianti

Per ogni posizione, esistono tantissime varianti al fine di adattare la pratica alle condizioni fisiche di ognuno di noi.

Gli insegnanti preparati sono in grado di indicarti la variante più adatta alle tue caratteristiche fisiche.

Vediamone alcune:

• puoi distanziare le mani in alto alla larghezza delle spalle o di più, sollevarle ad ogni inspiro ed abbassarle ad ogni espiro;
• puoi portare le mani davanti al cuore in Anjali mudra;
• allunga le mani sulla testa, intreccia le dita e ruota i palmi delle mani verso il soffitto;
• le dita possono essere in chin mudra;
• se non riesci a sollevare il tallone fino all’inguine puoi appoggiarlo sulla coscia, sul polpaccio o sulla caviglia con le dita flesse sul pavimento.

Conclusioni

Vrksasana è una posizione di equilibrio, ricca di varianti con diversi gradi di difficoltà. Ciò che si ricerca maggiormente è l’equilibrio della comunicazione tra il nostro mondo interiore e quello esteriore.

Tutto ciò è possibile solo se sei ben radicato nelle profondita del tuo vero sè, della tua natura.

Tanto più saranno profonde le  radici nel terreno del tuo vero sè, tanto maggiore sarà la capacità di espanderti e di entrare in relazione con ciò che ti circonda.

¹ La propriocezione (dal latino proprius, appartenere a se stesso) è definita come il senso di posizione e di movimento degli arti e del corpo che si ha indipendentemente dalla vista. La si può dividere in senso di posizione statica degli arti e in senso di movimento degli arti. È questa   una qualità fondamentale per il controllo del movimento e della stazione eretta.