Il culto della Dea devi e la festa della mamma sono, entrambi, modi per commemorare, onorare e riconoscere il ruolo essenziale delle madri nella vita delle persone, pur presentando notevoli differenze legate ai relativi contesti culturali.
L’usanza occidentale della festa della mamma è focalizzata sulla celebrazione della figura materna in sé stessa, e il suo scopo principale è quello di ringraziare la mamma per il suo amore, il suo sostegno e il suo sacrificio nella cura dei propri figli e della famiglia.
Il culto della Dea Devi è incentrato sulla venerazione del principio divino femminile, che rappresenta la forza creatrice dell’universo, la fertilità e la fecondità.
Inoltre, l’usanza della festa della mamma occidentale è solitamente legata ad una data specifica, che varia a seconda del paese, mentre il culto di Devi è un elemento costante della religione e della cultura indiana.
Le celebrazioni, in tutta l’India, si effettuano ad ogni luna nuova di aprile-maggio e settembre-ottobre.
Tuttavia, nonostante queste differenze, la festa della mamma occidentale ed il culto della dea madre condividono alcuni aspetti in comune, come ad esempio l’amore e la gratitudine per la figura materna, l’importanza della famiglia e della cura dei propri cari, e la venerazione per la forza creatrice femminile.
Chi è la dea Devi?
Il suo nome significa “dea” o “divinità femminile” in sanscrito.
Il ruolo di questa dea nella religione induista è molto ampio, complesso ed importante ancora oggi, poiché la sua figura incarna diverse qualità e aspetti dell’universo e della vita stessa.
La Dea Devi: Origini, Caratteristiche ed Energia
Devi1 è la dea induista della creazione. La dea manifestatrice del principio femminile in ogni suo aspetto.
L’aspetto di Devi
Ogni periodo storico rappresenta in modo diverso la dea Devi a seconda delle qualità che si volevano esaltare. Tuttavia, ci sono alcuni elementi comuni che la caratterizzano.
E’ rappresentata come una figura femminile molto potente, elegante e graziosa. La pelle varia dal dorato al marrone scuro con capelli scuri. Portatrice di una corona sulla testa a simboleggiare il suo potere regale, e con un terzo occhio simbolo di divina saggezza.
A volte è raffigurata con otto braccia, altre volte con dieci per raffigurare la capacità di agire e di creare molte cose allo stesso tempo. Infatti, ogni singola mano tiene un oggetto simbolico, come una spada, un fiore, un loto, una conchiglia, una campana, un disco, un arco o una freccia.
La possiamo trovare seduta su un trono o su un loto con accanto un leone o una tigre simboli di forza e potere.
Viene anche rappresentata nell’atto di allattare un bambino o un animale per celebrare la forza creatrice e la fertilità, la capacità di nutrire e proteggere. In questo caso è chiamata “Devi Amba” o “Devi Durga”.
Altre dee indossano i panni di Devi
Nella religione induista, Devi è anche rappresentata in molte forme e aspetti diversi attraverso le figure di altre dee. Ogni figura rappresenta un aspetto diverso dell’universo e della vita stessa, ed è venerata per una specifica qualità.
Le altre dee sono:
- Kali: rappresenta la forza distruttiva di Devi. Distrugge l’ego e le illusioni, per stimolare la crescita spirituale;
- Parvati: è la forza creatrice di Devi. Consorte di Shiva, rappresenta femminilità e fertilità. E’ la madre di Ganesha verso il quali manifesta amore e protezione;
- Lakshmi: dona ai suoi devoti prosperità e ricchezza. E’ la madre di Kama, Dio dell’Amore;
- Saraswati: dona la conoscenza, l’arte, la creatività e l’ispirazione agli artisti e ai ricercatori.
Devi nelle sacre scritture.
Le scritture vediche e nelle Upanishad associano Devi alla creazione dell’universo.
Nella sua molteplice natura, Devi è anche protagonista di molte imprese epiche. Il Devi Mahatmya, un’opera del VII secolo d.C. testo sacro induista, narra come la Dea Devi riuscì a sconfiggere l’invincibile demone Mahishasura così che l’ordine e la giustizia nell’universo potesero essere ripristinati.
Il culto di Devi
Le celebrazioni religiose in India per onorare il culto sella dea Devi sono tantissime. Tra di esse vi sono anche Navratri o Durga Puja.
La festività si tiene due volte all’anno:
- con la luna nuova del mese di Chaitra (aprile-maggio)
- con la luna nuova del mese di Aswayuja (settembre-ottobre).
L’inizio dell’estate e dell’inverso sono due cambi di stagione in cui si verificano notevoli trasformazioni nella mente e nei corpi delle persone. L’adorazione della Madre Divina consente la loro purificazione.
Il mantra dedicato alla Dea Devi
“Sarva Mangala Mangalye Sive Sarvartha SadhikeSaranye Trayambike Gauri Narayani Namostute”
Traduzione2: “Ma Durga è la più propizia e colei che benedice tutti i mondi con prosperità e buon auspicio. La Madre pura e santa protegge coloro che si arrendono a lei ed è la figlia del Re della Montagna quando si è incarnata come Gauri. Ci inchiniamo alla Madre divina e la adoriamo.”
Conclusione
La dea Devi rappresenta la forza creatrice e protettrice dell’universo e della vita stessa. Il suo ruolo nella religione induista è quello di proteggere, nutrire e creare, ma anche di distruggere e ricostruire quando necessario.
Le celebrazioni avvengono in tutta l’India in primavera ed in estate avanzate.
La sua figura complessa e multiforme è presente in molte celebrazioni religiose e rappresentazioni artistiche in India e ci insegna l’importanza di celebrare ogni aspetto della femminilità, anche quelli che all’apparenza ci sembrano negativi, in quanto giocano un ruolo fondamentale nel creare preservare la vita.
L’Oriente dei tempi passati e l’occidente dei nostri tempi hanno in comune il bisogno di commemorare, onorare e riconoscere il principio divino femminile ed il ruolo essenziale delle madri nella vita delle persone.
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