Il saluto al sole

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Il saluto al sole è una sequenza dinamica composta da dodici asana. È chiamato anche surya namaskar o surya namaskara.

La sequenza si esegue rivolgendosi ad est verso il sole.

Si ritiene che Surya Namaskar sia praticato da oltre 5000 anni. Era usato come un modo per salutare il dio del sole, Surya, e rendergli omaggio per aver fornito calore ed energia a tutti gli esseri viventi sulla terra.

La Venerazione del Sole in India è presente sin dai tempi più antichi dei Veda. La venerazione del sole è uno dei culti maggiori con una valenza molto più profonda rispetto a quella del saluto al sole.

Origini etimologiche di Surya namaskar

Eseguiamo l’analisi etimologica Surya Namaskar o Surya Namaskara che in italiano si traduce con saluto al sole.

  • Surya: è il nome del sole in sanscrito;
  • Namas: è una forma di saluto reverenziale. Il termine “namas” significa “saluto” o “reverenza”. Anche namas ha una sua origine. Infatti, deriva da “nam” che significa “prostrarsi” o “inchinarsi”;
  • Kara: significa “fare qualcosa”.

Possiamo tradurre Surya Namascar con “inchinarsi al cospetto del sole“.

Chi ha inventato il saluto al sole?

E’ certo che il saluto al sole sia diventato celeberrimo grazie ad un principe Raja di Aundh e a Sri T. Krishnamacharya. Non vi sono certezze circa le sue origini.

Il Raja di Aundh, Bhavanaro Pant Oratinidhim, scrisse nel 1928 “Surya Namaskars (Sun Adoration) for Helth, Efficiency and Longevity” 1.

Bhavanaro Pant Oratinidhim si dedicava molto alla cultura fisica. In principio, coinvolse i suoi figli. Successivamente, inserì l’esercizio fisico nei programmi scolastici ed, infine,  registrò un video per divulgare in tutto il mondo la sua sequenza.

Il principe fu impressionato dagli esercizi e dalla prestanza fisica del culturista tedesco Sandow 2.

La fortunatissima sequenza del saluto al sole, probabilmente, nasce dal bisogno di sostituire l’immagine di un popolo fisicamente debole, molto diffusa tra gli inglesi, senza ricorrere alle metodologie di allenamento occidentale ed attingendo alla tradizione indiana.

L’obiettivo era quello di creare una pratica che lavorasse su tutto il corpo allungando e rafforzando i muscoli, e che  rendesse maggiormente stabili le articolazioni.

Per Bhavanaro Era anche importante che la pratica potesse essere eseguita “in qualsiasi ora, in qualsiasi stagione, a tutte le età e sia da uomini che da donne” come egli stesso dichiarò al “Times of India” nel 1927 3.

Questa apertura verso le donne fu rivoluzionaria per i tempi poichè sino ad allora lo yoga era riservato esclusivamente all’universo maschile.

In Inghilterra il video del principe fu visto dalla giornalista Louise Morgan che scrisse alcuni articoli su uno dei giornali piuù diffusi del tempo, il News Chronicle.

Nel 1938, Pant Oratinidhim grazie al grande successo di Surya Namaskar fu indotto a scrivere il libro “The Ten-point Way to Health. Surya Namaskars“.

Infine il figlio Apa scrisse nel 1970 “Surya Namaskar, an ancient Indian Exercise“.

In realtà non è certo che Pant Oratinidhim abbia ideato la sequenze. E’ certo, tuttavia, che negli antichi testi induisti non si fa alcuna menzione a questa pratica.

Infatti, la correlazione tra la pratica dello yoga e questa sequenza si crea solo successivamente grazie a Krishnamacharya che prese ad eseguirla personalmente.

Questo indusse i suoi seguaci a credere che la sequenza fosse una pratica yogica.

Via, via, il saluto al sole si è arricchito di varianti. La variante più nota è quella dell’ashtanga Vinyasa yoga di Mysore 4. Il Mysore è un particolare stile di yoga.

 

Krishnamacharya in Surya Namaskar
Krishnamacharya mentre esegue Surya Namaskar

 

Perchè il saluto al sole è molto popolare?

Secondo me e per la mia esperienza, il Saluto al Sole è particolarmente apprezzata e diffusa in Occidente perché si avvicina maggiormente alla visione ginnica dello yoga.

Questa sequenza è caratterizzata dal passaggio da una posizione all’altra  in modo fluido e dinamico. Consente di ottenere benefici immediati, soprattutto per la schiena che si allunga e distende.

Inoltre, se praticata al mattino, il Saluto al Sole riesce a risvegliare e mettere in movimento l’intero corpo, consentendo al prana, la forza vitale, di fluire con maggiore facilità.

Un altro motivo per cui questa sequenza è così popolare e che può essere adattata alle esigenze ed al ritmo del praticante. Non ci sono regole rigide sul numero di cicli da effettuare o sulla velocità con cui si esegue. Ogni persona può stabilire il proprio ritmo e adattare l’esecuzione di Surya Namaskar alle proprie capacità e al livello energetico del momento.

Oltre ai benefici per la schiena ed all’aumento del flusso di prana, il Saluto al Sole contribuisce anche a rinforzare e tonificare tutti i muscoli del corpo.

Questo esercizio, se eseguito regolarmente può aiutare a sviluppare una migliore tonicità muscolare generale e dare un aspetto sano e armonioso al corpo.

 

Conclusioni

Il Saluto al Sole rappresenta un’opzione molto apprezzata nel contesto dello yoga occidentale perché unisce gli elementi ginnici, il beneficio immediato per la schiena e la capacità di stimolare il flusso di prana, offrendo allo stesso tempo flessibilità e personalizzazione nel ritmo e nei cicli di esecuzione.

I suoi effetti positivi si estendono al rinforzo muscolare e alla promozione di un aspetto più sano e armonioso del corpo.

 

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Fonti

1-3 Surya Namaskara, quando è nato il saluto al sole.

2 Eugen Sandow

4 L’Ashtanga Mysore yoga raccontato da Susanna Finocchi

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