Pensiero fisso
Oggi vorrei parlarti della mia esperienza con la meditazione, concentrandomi sulla correlazione tra questa pratica e il cosiddetto "pensiero fisso".

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Oggi vorrei parlarti della mia esperienza con la meditazione, concentrandomi sulla correlazione tra questa pratica e il cosiddetto “pensiero fisso“.

Prima di procedere, è fondamentale sottolineare che non sono una psicologa, una psichiatra o un’insegnante di meditazione. Quindi, tutto ciò che condividerò sarà basato esclusivamente sulle mie esperienze personali.

Secondo la psicologia cognitivo-comportamentale, non si tratta di pensieri inconsci. Ma non ci rendiamo conto di ciò che pensiamo per abitudine. Siamo così abituati a pensare in modo automatico che non ce ne rendiamo conto. Poichè crediamo di non essere in grado di controllarli e di cambiarli. influenzano tantissimo il la nostra vita attuale e futura.

Default-Mode Network

Il Default-Mode Network è una modalità di funzionamento del cervello quando non si svolgono compiti specifici.

Si è scoperto che alcune aree cerebrali (corteccia prefrontale mediale e cingolo posteriore) si attivano molto quando non facciamo niente di particolare o ci annoiamo.

l Default-Mode Network ha avuto una funzione evoluzionistica. Invece di lasciare l’individuo  in uno stato di quiescenza totale, era, ovviamente, più utile mantenerlo in grado di reagire prontamente in caso di insorgenza di minacce ambientali.

L’avanzamento tecnologico ha praticamente eliminato la maggior parte delle minacce ambientali, ma allo stesso tempo hanno notevolmente aumentato la quantità di stimoli ambientali a cui siamo esposti.

Siamo sicuri che gli stimoli ambientali non siano diventati le nuove minacce a cui l’umanità è sottoposta?

In effetti, sembra che questi stimoli ambientali non favoriscano la crescita personale e l’elaborazione delle proprie esperienze e della propria storia come individui unici. La mente non dispone del tempo necessario per elaborare in modo adeguato le esperienze sensoriali.

La meditazione rappresenta una pausa, seppur breve ma amorevole, che possiamo concederci per permettere alla mente di rielaborare adeguatamente le esperienze.

 

Corteccia cerebrale
La corteccia cerebrale prefrontale mediale e il cingolo posteriore sono le aree del cervello che si attivano maggiormente quando siamo annoiati.

 

La meditazione può aiutarti a liberare la mente da un pensiero fisso

La meditazione è stata per me un potente strumento per esplorare e comprendere i pensieri automatici. Questi pensieri emergono nella mente delle persone in risposta agli eventi e alle situazioni quotidiane. Si distinguono per il fatto che fluiscono rapidamente e completamente in modo inconsapevole. Se il pensiero permane nella nostra mente per lungo tempo si trasforma in pensiero fisso.

Ritengo che il pensiero fisso sia solo una delle tante manifestazioni della mente e che non sono necessariamente veri o rappresentativi della realtà oggettiva.

La mia esperienza personale mi ha dimostrato che la meditazione può essere uno strumento efficace per comprendere e gestire i pensieri fissi, perchè diventiamo più consapevoli di noi stessi e, soprattutto, delle nostre reazioni emotive.

Con il tempo e l’applicazione ho notato è cambiato il mio modo di interpretare la realta e, di consequenza, la mia interpretazione della realtà.

 

Pensieri fissi
La meditazione è un potente strumento per riconoscere e gestire il tuo pensiero fisso.

 

La meditazione aiuta a riconoscere il pensiero e le emozioni che stimola in noi. Il passo successivo è l’analisi  con distacco, in assenza di giudizio e di risposte automatiche. Insegna a identificarli e a scegliere consapevolmente come reagire a essi.

Questa pratica ha giovato al mio benessere emotivo, poiché ha evidenziato che le risposte ai pensieri fissi sono soggette al mio libero arbitrio. In altre parole, ho il potere di decidere se seguirli o meno.

In altre parole, abbiamo applicato sia svadhyaya che a riconoscere le fluttuazioni mentali come suggerito da Patanjali.

 

 

Conclusioni

Il pensiero fisso è un pensiero atomatico che si fissa nella nostra mente e non l’abbandona per periodi più o meno lunghi. Essendo tantissimi, siamo abituati a non farci caso. Nonostante ciò,  influenzano la nostra vita ed il nostro futuro.

Infatti, ad ogni pensiero sono associati emozioni, comportamenti e specifiche interpretazioni degli eventi.

Già Patanjali ci stimolava a praticare svadhyaya, il profondo studio di se stessi per evitare i rischi legati alla incosapevolezza ed incapacità di gestire le fluttuazioni della mente.

 

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