Meditare sul non attaccamento: una guida alla pratica di Aparigraha per una vita più consapevole e felice.
Perchè meditare sul non attaccamento?
Il concetto di aparigraha è importante nello yoga.
Obiettivo della meditazione è nutrire la capacità di liberarci dalle catene delle aspettative, dei desideri e di vivere in modo più consapevole e presente a noi stessi.
Come meditare step by step
Meditare sul non attaccamento (o Aparigraha1in sanscrito) ti aiuterà a vivere in modo più consapevole e presente, liberandoti dalle aspettative e dai desideri che ti impediscono di vivere pienamente. Ti aiuterà anche a provare gratitudine e ad apprezzare quello che hai nella tua vita. Ma ti aiuterà anche a crescere e ti arricchirai da esperienze poco piacevoli.
Se hai deciso di dedicarti a questo tipo di meditazione e sei pronto a seguire le mie indicazioni possiamo iniziare.
- Trova un posto tranquillo e confortevole dove sederti. Puoi sederti su una sedia o per terra su un cuscino, l’importante è che tu ti senta a tuo agio;
- la schiena è sempre dritta e rilassata;
- le mani sono appoggiate sulle ginocchia;
- Inizia a respirare consapevolmente per rilassarti e concentrati sul tuo respiro. Puoi provare a contare fino a 4 mentre inspiri e fino a 4 mentre espiri.
- Porta la tua attenzione su ogni parte del tuo corpo e nota se ci sono tensioni. Se ci sono osserva in quale punto sono presenti.
- Inizia a osservare i tuoi pensieri senza giudicarli. Nota, semplicemente, come vanno e vengono. Nota come si presentano e come si evolvono senza cercare di controllarli;
- Osserva le tue emozioni: come si presentano e come si sviluppano?
- Nota i tuoi attaccamenti e i tuoi desideri. Come ti senti quando non ottieni ciò che vuoi? Come ti senti quando ottieni ciò che vuoi?
- Sii grato per ciò che hai nella tua vita.
Per sviluppare il concetto di aparigraha, e, quindi, meditare sul non attaccamento rifletti su alcuni aspetti della tua vita e poniti alcune delle seguenti domande:
- Quali sono i miei attuali desideri ed aspettative? Cosa provo quando non ottengo ciò che voglio?
- Acquisto più di quello che mi necessita?
- Come mi prendo cura degli oggetti in mio possesso?
- Come posso migliorare la capacità di condividere con gli altri?
- Utilizzo tutto ciò che acquisto?
- In che modo i miei attuali attaccamenti ed aspettative mi causano sofferenza?
- Come posso lasciar andare questi attaccamenti ed aspettative?
- Come posso vivere in modo più presente e consapevole senza essere soggiogato dai miei desideri o aspettative?
- Sono grato per ciò che ho o mi concentro su ciò che mi manca?
- Verso quali idee o persone provo maggiore attaccamento?
- Come posso riconoscere i miei veri bisogni?
- Come posso comprendere se i miei desideri sono superficiali?
- Come posso essere più generoso e disponibile verso gli altri?
- Come agisco quando sono in preda ad una emozione?
Scegli le domande che intuitivamente senti adatte a te in un particolare momento e trova le tue risposte per diventare più consapevole, scoprire quali strumenti sono già a tua disposizione ed in cosa devi migliorare.
Se durante la meditazione i tuoi pensieri ti distraggono, riporta, semplicemente, l’attenzione al respiro per riconnetterti al qui ed ora.
Quali sono i benefici di aparigraha, di meditare sul non attaccamento?
Molti studi scientifici hanno dimostrato che la meditazione agisce sia sulla salute mentale che fisica. Non te li indicherò perchè se ti applicherai con regolarità potrai sperimentare direttamente alcuni di essi, tra cui:
- aumento della capacità di controllare le emozioni;
- riduzione dell’ansia ;
- maggiore tolleranza alla frustrazione;
- riduzione del desiderio di possedere cose;
- aumento della gratitudine;
- miglioramento della qualità della vita;
- maggiore soddisfazione per la vita.
Per iniziare a meditare sul non attaccamento, è importante capire che cosa intendiamo esattamente con il concetto di aparigraha.
Come avevo precisato nel post della scorsa settimana, Aparigraha non ci insegna a diventare insensibili, a non provare emozioni o a non avere desideri. E’ uno stimolo ad imparare a riconoscerli per non esserne schiavi ed a controllarli senza identificarci in essi.
Sono certa che con il tempo, inizierai anche tu a vedere come questi attaccamenti sono causa della tua sofferenza ed a lasciarli andare.
Ti faccio un esempio di come il meditare sul non attaccamento possa influire positivamente nella quotidianità di noi esseri mortali.
Immagina di essere in autobus, in una mattina invernale fredda e buia. Sei immersa nella lettura di un libro. Oggi c’è poco traffico e l’autobus procede in modo più spedito. Non ti accorgi che sei arrivata in anticipo alla tua destinazione. La corsa prosegue. L’autobus si ferma e scendono tutti. Non comprendi perchè e cosa stia succedendo. Poi improvvisamente realizzi che sei proprio al capolinea. Dovrai riprendere l’autobus per ripercorrere il tragitto in senso contrario. Nonostante il tuo impegno, arriverai in ritardo al lavoro. Lo detesti soprattutto perchè non è dipeso da te.
Senti che la rabbia nascere dallo stomaco e ti investe. Tuttavia, hai imparato a riconoscere cosa avviene dentro di te. Hai accettato che non tutto nella vita può essere controllato. Sei consapevole che la rabbia potrebbe condizionare il tuo umore a lungo e l’andamento di tutta la giornata. Ti concentri su ciò che è in tuo potere: riprendere un mezzo pubblico per raggiungere la sede del lavoro ed essere essere operativa il prima possibile.
Ti confesso che devo ancora meditare su aparigraha in quanto ho descritto l’accaduto ad alcune persone sia quel giorno che il giorno dopo. E lo sto facendo anche adesso. 🤣
Quindi, un pò di quella emozione è rimasta dentro di me condizionandomi.
Ancora non sono perfetta ma ci sto lavorando! 🤷♀️
La gratitudine come l’altra faccia della medaglia di aparigraha.
Un’altra pratica utile per sviluppare il non attaccamento è praticare la gratitudine.
La meditazione sul non attaccamento se affiancata alla pratica della gratitudine, ti insegnerà anche a essere più generoso e disponibile verso gli altri e ad apprezzarli per quello che sono, senza sentirti in obbligo di frequentarli per rispettare le convenzioni sociali.
Perchè essere grati?
E’ abitudine comune concentrarsi su ciò che non abbiamo. Con la pratica della gratitudine, ogni giorno portiamo la nostra attenzione su ciò che abbiamo e non su ciò che manca è che ci fa sentire frustrati.
Così facendo riconosceremo l’abbondanza in cui siamo immersi.
Proprio come Paperon de Paperoni! 🌞
Conclusioni
Meditare sul non attaccamento è una pratica che aiuta a vivere in modo più consapevole e presente, ti libera dalle aspettative e dai desideri che impediscono di vivere in modo pieno e soddisfacente, in pace con il mondo e con noi stessi.
Aparigraha insegna a lasciar andare ciò che non si può controllare e a concentrarsi esclusivamente su ciò che si può cambiare e che è importante per la vita. La meditazione è un processo continuo e richiede pratica e pazienza. Non ti aspettare di raggiungere la perfezione immediatamente, ma sii gentile con te e continua a meditare.
Chiunque può praticare la meditazione su Aparigraha, indipendentemente dalla propria esperienza ed in qualsiasi momento della giornata, anche se i migliori benefici si ottengono con la pratica costante.
Con il tempo, vedrai come può trasformare la tua vita in modo significativo, portando pace interiore, serenità e un senso di libertà duraturi.
Tutto ciò che occorre è la determinazione di cambiare, un posto tranquillo e confortevole,il tuo respiro e la tua presenza mentale per osservare emozioni, pensieri, attaccamenti e desideri in assenza di giudizio.
Non dimenticare che la pratica della gratitudine e meditare sul non attaccamento vanno a braccetto.
A tal proposito, ti sarei molto grata se vorrai raccontare la tua esperienza nei commenti.
Ti sei mai sentito in obbligo di acquistare oggetti o partecipare ad eventi mondani per rispondere agli standard richiesti dalla società? Come hai reagito? Hai mai pensato di meditare sul non attaccamento?