Patañjali chi era
Patanjali. Chi era questa è una figura leggendaria associata allo yoga moderno? La sua nascita è avvolta nel mistero, ma la sua importanza risiede nei messaggi che ha trasmesso. È considerato il capostipite di un lignaggio che ha influenzato l'evoluzione dello yoga in India. Patanjali è noto per aver scritto gli Yoga Sutra, un manuale che affronta il dualismo tra l'anima individuale (Purusha) e la natura/materia (Prakriti) e fornisce un approccio pratico per superare questa dualità attraverso lo yoga, il cui suo obiettivo finale è il raggiungimento del Samadhi,lo stato di beatitudine eterna.

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Patanjali chi era questa figura leggendaria e fondamentale per lo yoga moderno?

La nascita di Patañjali è avvolta nel mistero, ma la sua importanza risiede nei messaggi che ha trasmesso. È considerato il capostipite di un lignaggio che ha influenzato l’evoluzione dello yoga.

Patanjali è noto per aver scritto gli Yoga Sutra, un manuale che affronta il dualismo tra l’anima individuale (Purusha) e la natura/materia (Prakriti) e fornisce un approccio pratico per superare la dualità con lo yoga e raggiungere il Samadhi, lo stato di beatitudine eterna.

I praticanti di yoga, spesso, lo definiscono il padre dello yoga.

Patañjali chi era e quando è vissuto?

Patañjali è una figura leggendaria ma fondamentale nel firmamento dello yoga moderno. Sappiamo così poco di Patañjali, tanto da non essere sicuri se fosse una singola persona o se vi fossero molte persone con lo stesso nome.

La data esatta della sua nascita è sconosciuta. Si ritiene che possa essere nato tra il IV ed il II sec. a.C., durante il periodo classico dello yoga (300-600 a.C). Altri autori collocano la sua nascita tra il II sec a.C. ed il VI sec. d.C.

L’ipotesi più accreditata è la prima: “E’ infatti attorno a tale epoca che lo stile degli aforismi, non solo ebbe la sua massima diffusione, ma raggiunse probabilmente il suo più alto livello stilistico1“.

Come abbiamo detto, non importa la sua collocazione storica ma i messaggi che sono arrivati sino a noi.

Patañjali è importantissimo perchè ha gettato le basi dello yoga moderno.

Patanjali
Patanjali

Patañjali ed il mito della sua nascita.

Anche il tentativo di scoprire di più sulla famiglia di Patañjali ci pone di fronte a grandi enigmi.

Una leggenda racconta che Patañjali fosse  figlio di Angiras e di Sati, la consorte di Shiva. Quindi nipote di Brahma il Creatore e fratello di Brhaspati, signore della sapienza e dell’eloquenza e grande offerente di sacrifici.

Un  racconto intrigante narra di un momento di sublime connessione tra Adisesa, avatar di Vishnu, e la divina danza di Shiva. Mentre Adisesa riposava sdraiato su un serpente, che gli faceva da carrozza, Vishnu fu ipnotizzato dalla maestosa danza di Shiva.

L’estasi di Vishnu, incarnato in Adisesa, era così intensa che il suo corpo iniziò a vibrare e divenne così pesante da togliere il respiro ad Adisesa. Ma quando la danza giunse alla sua conclusione, Visnu divenne improvvisamente più leggero.

Adisesa, stordito, chiese a Vishnu cos’era successo e volle imparare l’arte per poter danzare per la gioia del suo Signore.

Grazie alla sua profonda devozione, Vishnu lo benedisse e gli che Adisesa avrebbe avuto un destino straordinario. In futuro, si sarebbe incarnato  sulla Terra, portando con sé la sua passione per la danza e il potere di elargire benedizioni a chiunque avesse incontrato.

Adisesa iniziò, cosi, la ricerca di una madre devota che condividesse le sue passioni e che lo accettasse come figlio.

Il suo viaggio lo condusse da Gonika, un’anima profondamente immersa nello yoga e nella meditazione.

Per Gonika gli anni erano passati, e il tempo si era fatto sempre più breve per lei. Desiderava con fervore un figlio degno di portare avanti la sua eredità spirituale.

Senza quasi più speranza, si prostò in preghiera davanti al Sole per offrirgli  l’unica cosa che aveva. Una semplice coppa d’acqua, come segno del suo profondo impegno. Implorò il Sole di benedirla con un figlio, uno che avrebbe portato avanti la fiamma della conoscenza e dell’illuminazione.

L’offerta sincera risuonò nell’etere.

Proprio quando Gonika stava per offrire la sua coppa d’acqua al Sole, guardo le sue mani e rimase stupita nel vedere un sottile serpente assumere una forma umana. Era Adisesa, che a sua volta si prostrò di fronte a Gonika pregandola di accettarlo come suo figlio.

 

Vishnu e sua moglie Lakshmi sulla serpe Adishesha
Vishnu e sua moglie Lakshmi sulla serpe Adishesha. Dipinto ad acquerello, Kangra, circa 1870, Victoria and Albert Museum, Londra.

 

Era l’inizio di un legame destinato a cambiare il destino dell’umanità.

Gonika accettò il serpente come suo figlio e lo chiamò “Patanjali,”  dalla parola “pata,” che significa “caduto,” e “anjali,” che simboleggiava l’offerta fatta con mani giunte.

Patañjali rappresenta il dio “caduto” dal cielo, incarnatosi nella forma di figlio, la straordinaria unione tra madre e figlio, tra divino e umano.

Il destino aveva intrecciato le vite di queste due anime: una madre devota in cerca di un erede spirituale e un essere divino pronto a incarnarsi per iniziare la sua missione sulla Terra.

Patañjali,  avrebbe disseminato la saggezza dello yoga nel mondo, come il dono prezioso offerto da sua madre al dio Sole.

La vita di Patañjali

Anche la vita di Patañjali è un mistero.

Forse, in questo paragrafo possiamo parzialmente rispondere alla domanda “Chi era Patanjali?”. Ma è essenziale sottolineare che le risposte fornite sono valide solo se il nome Patañjali individua una singola persona e non più individui con lo stesso nome.

Sappiamo che visse nell’India del sud. Appartenente alla tradizione Tamil, era un siddha, “colui che ha raggiunto la perfezione e la beatitudine1.

Apprese le sue conoscenze da un dialogo tra Vishnu e Shiva e le tramandò a Adi Shankaracharya.

Adi Shankaracharya diffuse l’eredità di Patañjali in tutta l’India.

Diviene il santo protettore della danza ed è, ancora, invocato dai danzatori indiani.

La leggenda vuole che sapesse parlare sin dalla sua nascita, che conoscesse il passato, il presente ed il futuro, che era dotato di poteri straordinari.

Condivise la sua vita con la sua consorte Lolupa, fino alla sua morte.

 

Adi Shankaracharya
Adi Shankaracharya, il primo discepolo di Patañjali

Le opere

Patanjali fu il primo a mettere per iscritto gli insegnamenti che venivano tramandati solo oralmente.

Gli sono attribuite tre opere che affrontano tutti gli ambiti della vita: la salute fisica, la salute mentale e la salute dell’intera società.

Secondo il mito fu lo stesso Shiva che gli ordino di scrivere le seguenti opere:

  1. Trattato di Ayurveda: indica come prevenire, diagnosticare e curare le malattie in relazione agli elementi fondamentali (Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Etere).
  2. Mahābhāshya, il “Grande Commentario” sull’Aṣṭādhyāyī e sui Vārtikas di Panini. E un trattato di grammatica. Patañjali sostiene che l’evoluzione della lingua, la raffinatezza del linguaggio, la cultura di un popolo riflettano il livello di civilizzazione di una società e ne influenzano la salute fisica e mentale della stessa.
  3. Yoga Sutra: questa opera illustra la dottrina dell’ottuplice sentiero che costituisce le fondamenta dello yoga moderno. Egli ha messo per iscritto come raggiungere la piena Realizzazione del Sé, unico obiettivo dello Yoga .

La ricerca delle cause della sofferenza era  diffusa nell’antica India. Patañjali ha identificato gli aspetti chiave. I suoi insegnamenti mantengono ancora oggi molta rilevanza per yogi e yogini.

Il pensiero filosofico

La filosofia di Patañjali è definita dualistica.

Il dualismo di Patañjali  si esprime nella distinzione tra  Purusha (l’anima individuale) e Prakriti (Natura, ma anche materia) caratteristica del khya3.

Sākhya e yoga sono complementari. Il primo è descrittivo. Lo yoga fornisce un approccio pratico per superare la dualità causa di sofferenza.

Gli Yoga Sūtra sono un “manuale” per riconoscere e superare il dualismo (samādhi).

La natura illusoria di Prakriti è causa di identificazione con il corpo, la mente, la personalità, ecc. L’ identificazione genera 5 tipi di disturbi (klesha) che, a loro volta sono la fonte della sofferenza.

Patañjali spiega che la sofferenza scompare quando l’individuo diventa consapevole dell’illusione (Maya) creata da Prakriti. Con lo yoga potrà sollevare il velo di Maya, diventando consapevole della sua vera natura e non identificandosi più con il corpo e con la mente. Solo ora potrà raggiungere lo stato di Samadhi.

Il Samadhi è lo stato in cui l’anima raggiunge Moksha, la beatitudine eterna.

Conclusioni

In questo excursus, abbiamo cercato di rispondere alla domanda: “Patañjali, chi era?” esplorando la figura enigmatica di colui che è considerato il padre dello Yoga.

Tuttavia, la sua biografia è avvolta nel mistero, con incertezze sulla sua identità e data di nascita.

Nonostante ciò, scrivendo gli Yoga Sutra ha fornito un contributo fondamentale allo yoga.

Le sue opere hanno gettato le basi per lo sviluppo dello yoga moderno, offrendo una guida per la comprensione del dualismo tra l’anima individuale e la natura/materia. Proponendo un cammino verso il Samadhi, la beatitudine eterna.

In definitiva, “Patañjali, chi era?” E’ stato una figura centrale nel mondo dello yoga, la cui importanza trascende il suo misterioso passato.

 

Sarebbe sicuramente interessante conoscere il parere sia dei principianti che dei veterani dello yoga.

  • A coloro che sono alle prime armi, vorrei chiedere quali sono le loro prime impressioni sulla filosofia di Patañjali?
  • Ai veterani del mondo dello yoga, in che modo hanno trovato utile applicare i principi filosofici di Patañjali nella vita e nella tua pratica ?

Fonti

1 Siddha (n.)

 

Note

3  khya e yoga sono darśana (punto di vista) o sistemi filosofici ortodossi dell’India.

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