Con l’avvento del puppy yoga e del Doga, la pratica dello yoga ha preso una nuova e affascinante direzione. Questi due fenomeni stanno guadagnando popolarità in Occidente, soprattutto tra coloro che cercano una maggiore connessione con la natura.
L’influenza degli animali sugli uomini era data per scontata sin dall’antichità. Gli animali erano considerati donatori di guarigione e venerati come divinità.
Più recentemente l’influenza degli animali sulla salute è stata riscoperta e documentata dagli scritti di Florence Nightingale nonchè dagli studi di Sigmund Freud e di Boris Levinson fondatore della Pet Therapy.
Ma il puppy yoga, in particolare, in quanto oggetto dei questo post, si fonda sul rispetto di ahimsa?
Riflettiamo insieme.
Gli animali nella storia: da divinità a esseri demoniaci,
Eseguiamo un breve exursus storico per analizzare, brevemente, come gli uomini si relazionavano con gli animali.
Sin dall’antichità si riconosce negli animali il dono di poter alleviare le sofferenze degli uomini. Anche per questo motivo, erano considerati delle divinità ed erano onorati con pratiche religiose.
Esempi sono il dio Anubi egiziano ed il dio della medicina Esculapio dell’antica Grecia.
Durante il Medioevo, tuttavia, la concezione cambio e gli animali furono paragonati ad esseri demoniaci.
Tuttavia, ci furono delle eccezioni come S. Francesco che predicava, per gli animali lo stesso rispetto, accordato agli uomini. E S. Antonio da Padova, protettore degli animali.
Lo York Retreat Hospital: il primo ospedale per malattie mentali che introdusse la cura degli animali.
Facciamo un salto temporale, abbandoniamo il medioevo per atterrare nel 1792 anno di fondazione dello York Retreat Hospital in Inghilterra. Fu il primo ospedale per malattie mentali che introdusse la cura degli animali domestici come parte integrante del processo terapeutico.
Da Florence Nightingale a Freud, ai reduci di guerra.
Ancora un salto temporale. Poichè in qualità di infermiera non posso esimermi dal menzionare gli scritti della “Signora con la lanterna”, Florence Nightingale in cui si riconosce il ruolo benefico degli animali da compagnia soprattutto nei pazienti affetti da malattie croniche.
Ora è la volta di Sigmund Freud, che adorava gli animali. Secondo questo celeberrimo neurologo, fondatore della psicoanalisi, i bambini sono simili agli animali. In essi prevalgono gli istinti più primitivi che necessitano di essere addomesticati. I genitori reprimono gli impulsi con paure o sensi di colpa che causano, però, le patologie mentali.
Dopo la seconda guerra mondiale, fu possibile studiare, approfonditamente, l’effetto benefico che ha il prendersi cura degli animali sui reduci di guerra con turbe mentali.
Boris Levinson e il suo cane
Il neuropsichiatra infantile Boris Levinson, come Freud portarva il suo cane nello studio. Potè osservare che grazie ad esso riuscì a relazionarsi con un bimbo autistico.
Nacque, così, la Pet Therapy.
Oggi, la pet therapy è una terapia riconosciuta scientificamente e viene utilizzata per trattare una varietà di disturbi, tra cui depressione, ansia, stress, isolamento sociale, disturbi dell’apprendimento, disturbi dello sviluppo, disturbi della comunicazione e disturbi del comportamento.
Proseguiamo sulla nostra time line e facciamo scorrere il tempo fino a circa dieci anni fa.
Questa volta, siamo giunti in Giappone.
Doga: una nuova disciplina che unisce yoga e cani
Circa una decina di anni fa, i proprietari della Nippon Ayurveda School di Tokyo proposero lo yoga per cani.
L’iniziativa fu imitata negli USA ed ha preso il nome di Doga (Dog+yoga).
Puppy yoga: una nuova tendenza che unisce yoga e animali, ma è davvero una buona idea?
Infine, il Puppy yogasta prendendo piede in Inghilterra, in Canada e negli USA.
Questa disciplina trova le sue origini nella convinzione che lo yoga faccia bene non solo agli uomini ma anche agli animali.
Durante le sessioni di yoga i cuccioli sono lasciati liberi di girovagare tra i tappetini con la finalità di:
- favorire la socializzazione e l’instaurazione di legami affettivi tra animali ed umani;
- favorire il benessere mentale degli iscritti alla classe;
- ridurre ansia e stress.
Recentemente, in Inghilterra, sono sorte tantissime polemiche perchè, in seguito ad una indagine giornalistica sembra che i cuccioli subiscano maltrattamenti per i seguenti motivi:
- sono allontanati dalle loro mamme troppo precocemente;
- lavorano troppo a lungo, soprattutto in considerazione della loro età;
- sono privati del sonno;
- sono lasciati senza acqua per evitare che urinino;
- il contatto con tantissimi estranei fa si che non riescano ad individuare e riconoscere una persona di riferimento e di cui fidarsi con conseguente insorgenza di probabili problemi comportamentali.
Se tutto ciò fosse vero, il principio di non violenza, ahimsa, il primo yama in sanscrito di cui si parla tanto non è assolutamente rispettato.
La domanda che mi pongo: “Il Puppy yoga, è yoga?”.
A te la risposta. Cosa pensi del Puppy yoga?
Conclusioni
Il puppy yoga è una nuova pratica che sta conquistando un vasto seguito in tutto l’Occidente, attirando l’attenzione di persone alla ricerca di una via per ristabilire la connessione con la natura e trovare momenti di serenità.
Tuttavia, è importante affrontare le preoccupazioni emerse riguardo al benessere dei cuccioli coinvolti nel puppy yoga. E come praticanti di yoga che venga applicata ahimsa, la non violenza ed il rispetto per tutte le forme di vita.
Fonti
York Retreat Hospital in Inghilterra