Samskara, karma e vasana sono concetti della filosofia indiana che spiegano come le azioni passate influenzino la personalità e il comportamento presente.
La teoria dei samskara spiega che ogni esperienza vissuta lascia una traccia nella mente che forma la base della nostra personalità. I vasana, sono le tendenze e le preferenze che si sviluppano sulla base dei samskara.
I samskara positivi favoriscono l’evoluzione spirituale, mentre quelli negativi generano sofferenza. La pratica dell’azione disinteressata, o karma yoga, aiuta a liberarsi dalla catena delle esperienze passate e dalla sofferenza.
Il legame tra azioni passate e presenti.
La teoria dei samskara è complementare alla legge del karma.
Tutte le vite, presenti e passate, sono caratterizzate da esperienze che hanno lasciato profonde tracce nella mente. Queste tracce o impressioni sono chiamate samskara in sanscrito.
Secondo questa teoria, ogni vita vissuta nel passato o nel presente, è caratterizzata da esperienze di cui restano profonde impressioni nella mente.
Le tracce, pur nascoste nella nostra mente, costituiscono le basi della nostra personalità pronte a manifestarsi quando ci sono le condizioni.
Per fare un esempio, le esperienze che abbiamo vissuto in passato possono essere paragonate a dei trattori che lasciano solchi profondi (samskara) in citta (la mente).
I solchi, a loro volta, possono influenzare il nostro comportamento.
I samskara1, sono molto difficili da riconoscere e superare. Essi formano gli automatismi mentali che spesso ci trasformano in automi. Ossia, in persone inconsapevoli che reagiscono automaticamente e con comportamenti ripetitivi alle varie situazioni.
Anche le esperienze rilevanti vissute in questa vita possono creare dei solchi nella mente in grado di influire sul nostro futuro, o sulle prossime reincarnazioni.
Le impressioni presenti nelle profondità della nostra mente sono sia positive che negative. A seconda della valenza che abbiamo attribuito alle esperienze spesse. Le prime favoriscono l’evoluzione spirituale.
Quelle negative sono i semi della sofferenza. Sono spesso legati alla vita mondana e materialista. Essi sono la rabbia, l’orgoglio, l’avidità, l’attaccamento ed altro ancora.
Ma, allora, la nostra sofferenza è ineluttabile? 🥵
L’ evoluzione personale e spirituale ci consente di prendere le distanze da essi e di non ripetere costantemente azioni che generano conseguenze negative.
La pratica dell’azione disinteressata è la chiave per evitare la formazione delle tracce mentali che si accumulano attraverso le esperienze e, soprattutto, i comportamenti ripetuti nel tempo che influenzano il nostro presente ed incideranno sul futuro.
La Bhagavad Gita, testo sacro dell’induismo, insegna che dobbiamo agire senza essere attaccati ai frutti delle nostre azioni, ovvero senza aspettarci risultati o benefici personali.
Questo tipo di azione, chiamata “karma yoga“, può aiutarti a liberarti dalla catena dei desideri e delle aspettative che alimentano l’accumulo di samskara.
In altre parole, è uno stimolo ad agire con disinteresse e ad impegnarci nelle attività senza preoccuparci dei risultati o delle ricompense che potremmo ricevere in cambio.
In questo modo, ci liberiamo dall’attaccamento ai frutti delle azioni ed applichiamo il principio dell’azione disinteressata.
In sintesi, l’idea qui è che la pratica dell’azione disinteressata ci aiuta a liberarci dalla catena delle esperienze passate.
La radice delle preferenze e delle attitudini umane.
Le impressioni mentali prodotte nelle vite precedenti si aggregano nella vita attuale e danno origine ai vasana. Ossia alla manifestazione delle varie tendenze che sono i tratti distintivi della personalità nella vita attuale.
Esempio di vasana potrebbero essere: la forte tendenza alla generosità che rende difficoltoso trattenersi dal dare aiuto anche quando non è opportuno, oppure una forte aggressività che fa reagire in modo impulsivo in situazioni di conflitto.
Cosa ne pensa Patanjali?
Patanjali non affronta in modo organizzato la dottrina dei samskara, ma sottolinea l’importanza di conoscere profondamente la nostra mente (citta) per poterla controllare.
Molte delle nostre azioni sono motivate da impressioni sottili e latenti, che possono portare a forme di schiavitù mentale ed a condizionamento.
Infatti, come ricorda il maestro T.K.V.Desikachar2, le azioni ripetute meccanicamente generano strati di avidyā1 che si sovrappongono ed offuscano la mente .
Tuttavia, esistono azioni che possono attenuare queste afflizioni e liberarci dal condizionamento, come le pratiche descritte nel Sentiero delle Otto Membra di Patanjali, i celeberrimi Yoga sūtra.
Strategie per eliminare i samskara negativi.
Secondo Patanjali, la mente è un elemento chiave nella nostra vita e il suo controllo è fondamentale per superare le tendenze negative.
La pratica di yama, niyama, āsana, prānāyāma e pratyāhāra costituiscono il percorso da seguire per raggiungere il controllo della mente e liberarla dallo strato di avidyā o ignoranza.
La purificazione della mente e l’abilità di agire senza conseguenze negative sono lo scopo finale di questa pratica.
Ciò richiede anche autodisciplina, che inizia con la cura del nostro corpo e la rimozione dei blocchi mentali che occupano spazio nella mente e ci impediscono di progredire.
La disciplina personale non dovrebbe essere vista come una prigione, ma dovrebbe essere finalizzata alla creazione di schemi positivi che ci permettono di affrontare il cambiamento in modo sano e senza preconcetti.
Inoltre, lo studio di sé, o svadiaya, è un viaggio importante che ci aiuta a comprendere meglio chi siamo e cosa vogliamo.
Infine, le tecniche di purificazione, come la pratica di āsana, prānāyāma e meditazione, sono fondamentali per il nostro benessere mentale e fisico e ci aiutano a raggiungere una maggiore consapevolezza e chiarezza mentale.
Conclusioni
In conclusione, la teoria dei samskara e del karma offre una prospettiva interessante sul legame tra le nostre azioni passate e presenti e la formazione della nostra personalità.
Queste tracce o impressioni sono difficili da riconoscere e superare, ma la pratica dell’azione disinteressata può aiutarci a liberarci dalla catena delle esperienze passate.
Inoltre, la comprensione profonda della nostra mente e il suo controllo possono attenuare le tendenze negative e liberare la mente dal condizionamento.
Le pratiche descritte nel Sentiero delle Otto Membra di Patanjali possono essere utili per raggiungere questo obiettivo.
Infine, la consapevolezza della presenza dei samskara e delle tendenze negative che possono derivarne, ci permette di fare scelte più consapevoli e di lavorare sulla nostra evoluzione spirituale, favorendo l’emergere di samskara positivi.
Hai mai notato atteggiamenti o tendenze ripetitive nella tua personalità, che sembrano essere presenti da sempre e influenzano la tua vita quotidiana? Forse ti sei chiesto da dove provengano e quale sia il loro effetto sulla tua vita. Immagina di trovare la chiave per liberarti da queste tendenze e di scoprire una nuova libertà interiore. Cosa faresti per raggiungere questo obiettivo? Perchè non condividere con noi tutto ciò?
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Fonti
2 Il cuore dello yoga – T.K.V.Desikachar – Ubaldini Editore – Roma – Pagg. 35 – 119 -120
3 Yoga Sūtra di Patañjali – B.K. S. Iyengar – Mediterranee Edizioni -2010 – Pagg. 244 – 248