Siamo in grado di accettare i doni o dobbiamo imparare a ricevere?
Ultimamente mi sento un po’ come Amleto e sto ponderando parecchio su questa faccenda.
A volte o spesso, succede che in certi momenti della vita o con certe persone abbiamo la sensazione di donare tanto e di ricevere poco.
Perchè proviamo la sensazione che la vita sia avara con noi? Probabilmente, non abbiamo mai riflettuto su tutte le cose carine e di valore che riceviamo ogni giorno.
Forse è dovuto ai nostri pregiudizi o all’ego. O, forse, siamo molto concentrati su noi stessi al punto da non riconoscere cosa avviene attorno a noi e che siamo immersi in un circolo vizioso che non fa altro che alimentare le nostre convinzioni limitanti e la nostra sofferenza.
E che ne dici della connessione tra il non attaccarsi troppo e saper accogliere? Possiamo davvero abbracciare il non attaccamento senza imparare a ricevere e ad avere fiducia nella vita?
L’arte di imparare a ricevere.
Oggi ci interrogheremo sulla nostra capacità di saper ricevere e di riconoscere e dare valore a tutto ciò che ci arriva dall’esterno. Gli esempi sono infiniti come l’aria che respiriamo.
Spesso la vita, contrariamente a quanto desideriamo ci regala del carbone, proprio come la befana.
Hai mai pensato che quei regalini un po’ scadenti, che non ci piacciono molto possono in realtà darci una bella spinta a superare i nostri limiti e a lavorare sulle nostre imperfezioni?
Tipo, potrebbero essere proprio il motore per farci evolvere personalmente!
Penso che sia utile allargare i propri orizzonti ed analizzare la questione sotto punti di vista diversi.
Forza diamoci un’aria da colti ed utilizziamo il termine sanscrito darśana. 🤯
Mi convingo sempre di più che imparare a ricevere sia un’arte ed anche il “carbone” donato dalla vita, se analizzato dalla giusta prospettiva può svelare un profondo insegnamento.
Possiamo esercitare il nostro libero arbitrio decidendo di non arrabbiarci o lamentarci, ma accettando ciò che ci sta accadendo per meglio conprendere il suo insegnamento..
Come sempre la strada è quella di connetterci con ciò che proviamo, con i nostri sentimenti, i nostri pensieri ed analizzare le reazioni automatiche per scoprire le paure, debolezze e le vere motivazioni che indirizzano il nostro modo di vivere.
Chiediamoci: “Qual’è la tua credenza limitante che non ci consente di riconoscere quanto riceviamo anche noi?r”
Per crescere serve riconoscere le nostre debolezze.
Per capire quali sono i nostri punti deboli occorre semplicemente osservare quali sono i nostri errori ricorrenti.
R. Dalio, Principles, Simon & Schuster, 2017.
Saper ricevere ed autostima.
La capacità di ricevere è strettamente legata all’amor proprio e all’autostima.
Perchè?
E’ comune credere che sia più importante donare e non ricevere; che amare il prossimo significhi donare tutto se stessi.
Sono credenze limitanti che associate al senso di colpa ed al timore del giudizio negativo altrui, abbassano la nostra autostima.
E’ come avere una benda sugli occhi che non ci consente di riconoscere l’abbondanza che ci circonda.
Quindi, come insegnano le sacre scritture, è importante amare il prossimo come amiamo noi stessi e non più di noi stessi.
Il fulcro della questione è proprio questo: quanto ti ami? Quanta stima hai di te? Ti ritieni una persona meritevole?
Spesso, il nostro agire altruistico nasconde il desiderio di essere notati e apprezzati. Questo è indice di bassa autostima.
Anche la ricerca di gratitudine e riconoscenza per il tuo impegno è indice di bassa autostima e risponde al bisogno di riconoscimento sociale.
La vita, alla fine, ti ripagherà, anche se forse in modi inaspettati. La vera abilità sta nel riconoscere questi doni, compresi quelli che arrivano sotto forma di lezioni di vita.
Sacralità e valore della persona
Per imparare a ricevere è importante iniziare a lavorare su di sè a riconoscere la propria sacralità ed il proprio valore.
Sacralità e valore si manifestano in modo unico come noi siamo unici e diversi da chiunque altro.
I doni che riceviamo non sono solo materiali.
Ad esempio, può sembrare scontato se ti dico che al mattino è un dono potersi alzare anche per recarsi a svolgere un lavoro che non ti soddisfa e non ti consente di realizzarti. Pensa che non tutti possono farlo a causa di problemi di salute.
Ovviamente, non sto cercando di convincerti ad accontentarti. Il fatto di avere la possibilità di migliorare la nostra situazione è anch’esso un dono.
In egual misura, potrebbe sembrarti scontato godere della luce solare e rimpinzarsi di prana. Considera quelli che vivono nelle terre norrene dove la luce solare è limitata, e, secondo ricerche scientifiche, sono più inclini alla depressione proprio per questo motivo.
Ognuno di noi nasce con particolari predisposizioni. Qual è la cosa che sai fare meglio, che ti è stata donata dalla nascita e che altri vorrebbero avere?
Rifletti su quanti amici hai o quante persone ti amano. Anche questi sono doni immateriali che inondano la nostra vita.
Cosa importa se in particolari condizioni hai ricevuto irriconoscenza o se qualcuno si è dimostrato poco empatico verso di te?
Siamo tutti esseri umani, con le stesse problematiche e gli stessi modi di reagire. Forse, in quel particolare momento, ciò di cui avevi bisogno per crescere non era un atteggiamento di accoglienza, gratitudine, riconoscenza. Bensi, di chiusura o rifiuto.
O forse, avevi bisogno di sviluppare empatia verso il prossimo, a non essere eccessivamente reattivo.
Esercitare la gratitudine
Praticare la gratitudine è fondamentale per riflettere sull’abbondanza che ci circonda e imparare a riconoscere i doni che riceviamo ogni giorno.
Sfortunatamente, l’articolo di oggi è zeppo di esempi che potrebbero sembrare banali. Ma è proprio la nostra incapacità di riconoscere il valore intrinseco in essi che ci impedisce di apprezzare davvero la vita.
Quindi, avanti con un altro esempio.
Ritengo che il semplice atto di poter respirare sia un dono. Pensa a quelli che non possono farlo autonomamente e devono affidarsi a supporti come l’ossigenoterapia.
Tutti noi, che respiriamo senza nemmeno pensarci, abbiamo questo dono.
Quindi, ci serve più apertura nei confronti della vita e un riconoscimento personale.
Non è obbligatorio che questo riconoscimento venga dagli altri. Dona senza aspettarti nulla in cambio. Dare e ricevere non sono una competizione. Cerchiamo di superare il dualismo e doniamo con sincerità.
Non cercare gratitudine dagli altri.
Conclusioni
Oggi, ho voluto condividere con te la mia prospettiva personale sulla importanza di imparare a ricevere. Queste sono riflessioni profonde che ho sviluppato come risposta alle domande che ti ho posto.
In fondo, da quando ho cominciato a modificare il mio punto di vista, tutto è diventato più leggero e gratificante.
Gli ostacoli non appaiono più così difficili da superare. Ho capito che è importante aspettare che le condizioni giuste si sviluppino.
Quello che fa la differenza è il desiderio profondo di cambiare i nostri punti di vista e allargare i nostri orizzonti. Dobbiamo chiederci se siamo davvero pronti ad affidarci alla vita, a impegnarci e ad affrontare le sfide del cambiamento.
La chiave sta nel desiderio profondo di modificare i nostri punti di vista e ampliare i nostri orizzonti. È fondamentale interrogarci sinceramente sulla nostra disponibilità a impegnarci e affrontare le sfide del cambiamento.
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